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Guerrino Mattei


L'arte del frammento
22/08/2007
Dopo quanto visto a!!a Biennale di Venezia 2007, il discorso intorno all'arte è sempre più complicato, difficilmente proponibile in termini di estetica ed esaltazione della forma. Installazioni di tutti i tipi, Ivi compresi tappeti di caramelle di liquirizia su! pavimento che ogni visitatore poteva asportare mangiandole subito, gettando la carta sopra alla "composizione" o sottraendo le all'opera riempiendosi le tasche: tutto mutava, con successiva integrazione per ripristinare il manufatto. Sembrerebbe un raccontino fantasioso da baby garden, ma non è così. Anzi questo è il più esprimibile di quanto abbiamo visto, senza contare tappeti realizzati con lattine di bibite tagliate in piccole strisce, cuciti con anellini di rame e merlettati con tappi di bottiglia variopinti. In mezzo a tanta "novità" ci siamo ricordati di aver veduto nella terra dei ciclopi un'artista che basa e organizza le sue opere musivamente, frammentando qualsiasi materiale, in prevalenza sfoglie di pietra, per edificare le sue "visioni", il suo mondo onirico ove l'aspetto figurale è a rilievo, a tratti simbolistìco e compiutamente floreale. Sono opere che potrebbero pavimentare musei, chiese od abbellire, come un grande affresco, pareti di stazioni o atri di aeroporti, nelle quali il ricorso al fantasioso distende e rende piacevole l'attesa. Ausilia Patanè, vive ad Acicastello, ridente cittadina rivierasca a pochi chilometri da Catania, ove li soie indora i tetti tutto lamio e rende acuti e caldi i pensieri. Alcuni suoi quadri pannello sono collocati in giro per la Sicilia ed oltre: acquisti fatti da enti pubblici e privati, nonché da persone che hanno visitato le sue rassegne. Perché tutto questo, laddove nessun apparato pubblicitario muove l'intarsiatrlce alia ricerca del successo? Noi crediamo che la gente ha il diritto di recuperare il beilo e l'estetica attraverso la visione diretta, rivisitando ciò che l'occhio armoniosamente propone e quanto l'intelletto riesce a introiettare senza troppi sofismi o esagerazioni: l'arte ha bisogno di credito, di stabilità e di futuro. Le opere di Ausilia sfidano il tempo, sono monolitiche, vibrano tonalmente. Dentro hanno la sensibilità muliebre di colei che ha saputo arrivare alla forma senza farsi troppe domande, ma organizzando istintivamente quanto percepito in natura con una grande preparazione artistica, supportando il suo lavoro, sempre stilisticamente unito, con luce e colori rubati all'arcobaleno. Un fenomeno? No. Una donna artista che tira dritto per la sua strada con buon senso e grande professionalità, seguitando a personalizzare quanto animisticamente elabora, racchiudendo entro quattro angoli frammenti che poeticamente vive.

Guerrino Matte*


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